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Lettera pubblica

Benvenut*! In questa pagina potete leggere una delle lettere pubbliche inviata da una persona al proprio io del futuro.


Lettera #
Scritta il 28 mar 2024

  Tempo trascorso: 364 giorni



Caro Riccardo,​

Tu più di tutto mi hai messo alla prova fin da subito… fin da quando sospettavo solo qualche giorno di ritardo. Ho sempre avuto un’orologio svizzero al posto del ciclo, ma quel famoso 7 aprile del 2023 non arrivò nulla. 

Dubbi pochissimi, pensieri molti.. ma una parte di me era convinta che prima o poi il ciclo arrivava. Quella parte di me non ammetteva nemmeno il pensiero di una gravidanza , così, inaspettata. 

Quel 17 aprile, di lunedì, dopo 10 giorni di ritardo, tuo padre al posto mio comprò così di getto il test e tornò dicendo “così ci togliamo ogni dubbio”

Io seduta sul water di tua nonna, lui in piedi, fatto il test il risultato uscì subito, così uscì subito dal bagno anche tuo padre alla vista delle due lineette.. io aspettai quei 3 minuti.. il risultato positivo. 

Li si bloccò tutto, uscirono solo una marea di lacrime e la mia testa andò in tilt. non facevo altro che ripetermi “come faccio?”

Non so spiegarti ancora oggi quel giorno cosa provavo, non avevo mai provato nulla di più contrastante.

Dubbi, paure, incertezze , gioia, felicità, io che mi immaginavo già il momento in cui mi avresti chiamata mamma, ma pensavo anche che ad essere chiamata MAMMA ero io. Io così piccola, immatura, insicura. Come se tutto quello da lì in poi sarebbe successo non me lo meritassi davvero. 

Ci ho messo davvero tanto ad accettare tutto quello che questa gravidanza avrebbe portato da lì in poi. Lo avevano accettato tutti, lo avevano fatto davvero tutti, anche i più insuperabili, ma io no. Ero io l’unico mio grande problema. 

Ti ho parlato tanto, dentro di me, ad altra voce. Tu hai conosciuto fin da subito i miei pensieri più intimi. Ma non ti è importato. Perché tu hai scelto me. Nell’ tua vita terrrena tu hai scelto me come da mamma fin da subito, mi hai scelta anche quando forse io non sceglievo te. 

Ti sei aggrappato forte alla vita fin dal primo istante, e nei primi momenti i più importanti io ti ho lasciato solo e questo amore mio non me lo perdonerò mai. 

Se potessi scegliere di tornare indietro nella mia vita, tornerei proprio in quei giorni, ad accarezzarmi il viso, ad sciuparmi le lacrime dicendomi “lui ha scelto te, questo bambino ha scelto te come mamma, ed ora più che mai ha bisogno di te. Sei forte , sorridi alla vita, e proteggi con tutta te stessa il dono più prezioso della tua esistenza”.

Sì perché tu sei questo, sei il dono più prezioso della mia vita, sei l’essenza , sei quella che comunemente chiamiamo gioia. Sei stupore, sei meraviglia, ma anche tanta tenerezza . 

Sono arrivata tardi a capirlo, mi è bastato guardati, ascoltare il tuo tanto atteso primo pianto, sei arrivato come una sberla in faccia in quella sala parto il 16 dicembre, dopo 36 ore dalla rottura delle acque, 16 ore di travaglio e 5 giri di cordone intorno al collo.

Quella sberla l’ho sentita tutta amore mio, come a dirmi che non ci avevo capito nulla prima di quel momento, che invece di preoccuparmi di me avrei dovuto proteggerti fin da subito. 

Da lì in poi è cambiato tutto. Quella parte di me l’ho chiusa sbattendogli una porta in faccia, ed ho capito la mia vera essenza.

La mia vera essenza sei tu Riccardo. Sono i tuoi occhi, grandi fin da subito simili ai miei, che mi guardano pieni di amore e non mi lasciano mai, sono le tue mani sempre su di me che stringono le mie dita, mi accarezzano il seno, così piccole ma così grandi che mi proteggono ogni volta che mi toccano. La mia vera essenza è la tua bocca che mi ride timorosamente, e quando lo fa si vedono quei due buchini ai lati, come dico io “sdendatello”.

Sai di puro, di tenero, ti vedo così piccolo e prezioso che ho paura di non essere all’altezza di questa sfida più grande di me . Ma tu hai scelto me. Ed io sono qui apposta, a prenderti la mano ed accompagnarti in questo viaggio chiamato vita.

Adesso sei qui , dormi serenamente sul mio petto, lì ti addormenti subito, ti canto whisky il ragnetto, ti accarezzo mentre dormi con tua boccuccia aperta, ti guardo e ti ammiro. 

Hai stravolto tutti i miei piani, hai cambiato tutte le regole , ma io non sono che fortunata ad averti , e ringrazio la vita ogni giorno perché ti ho tra le mie braccia, e in quel momento è come se le mie forze aumentando, mi sento indistruttibile ed appagata al tempo stesso. 

Non mi manca nulla, perché ho te e ho tutto. So che con te ce la farò in ogni mia sfida, ad ogni nostro traguarda, e se ho qualche dubbi o penso di non farcela, tu Riccardo sei quel motivo per farcela. Per te, io ce la farò sempre . 

E adesso mentre ti guardo, pensando che dovrò tornare a lavoro e iniziare a lasciarti dopo questi 3/4 mesi stretti cuore a cuore , so che sarà dura molto, neanche il parto mi ha spaventata a tal punto, ma mi basta guardarti per dire “io per te e con te ce la farò”. 

Sarà dura, delle volte sarà semplice alle volte invece insuperabile, ma il pensiero di abbracciarti a fine giornata mi da la forza per affrontare questa nuova sfida. 

I tuoi abbracci saranno la mia cura, i tuoi sorrisi la mia medicina, i tuoi occhioni saranno il sole delle mie giornate , e tu che mi chiami “mamma” e che apri le braccia verso di me, saranno per sempre la mia essenza . 

Tu Riccardo amore mio sei stato la mia sfida più grande, ma ad oggi sei tutto ciò che mi fa vincere ogni sfida.

Scritta il 28 mar 2024 -> Ricevuta il 28 mar 2025 | 2065 parole
28 mar 2024 -> 28 mar 2025 | 2065 parole

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